Bruna, Pezzata Rossa e Grigia Alpina: le razze meglio adattate agli alpeggi di Primiero
La Gran Festa del Desmontegar è uno spettacolo straordinario, un tripudio di gioia, colori e bellezza, i cui principali protagonisti sono gli animali che scendono a valle dagli alpeggi di Primiero. Il momento più interessante, per chi vuole fare la conoscenza con il mondo bovino, è la tradizionale Mostra Concorso che inaugura i quattro giorni della manifestazione. Una volta era anche un mercato, in cui si acquistavano e vendevano i capi. Oggi invece gli animali vengono presentati, valutati e, alla fine, premiati da un gruppo di esperti che decretano quali sono gli esemplari più belli. Se pertanto siete curiosi di sapere quali sono le razze che pascolano sui nostri alpeggi, avete due possibilità: leggere questo articolo o mettere in programma un soggiorno in Primiero nei giorni della prossima Mostra di fine settembre.
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La Bruna, ottima per il latte
La prima razza di cui vi parliamo è la Bruna Italiana, dal tipico mantello grigio-castano. Un tempo aveva una triplice attitudine: animale da lavoro, animale da carne e animale da latte. Oggi è soprattutto una produttrice di latte ed è molto diffusa in zone di montagna e di collina. È un animale piuttosto grande, con buona adattabilità ai più svariati ambienti agricoli. Si distingue per la notevole produzione di latte di buona qualità, con rese alla caseificazione nettamente superiori alla media.
La Pezzata Rossa, grande e forte
La seconda razza, molto presente in Primiero, è la Pezzata Rossa, così chiamata perché il mantello alterna zone bianche con altre rosse. Una volta chi non poteva permettersi un cavallo, la utilizzava per il lavoro nei campi, tanto che il maschio era soprannominato bue-cavallo. Era quindi una razza dalla triplice attitudine lavoro-carne-latte. Oggi è molto diffusa nelle regioni alpine e si adatta bene al pascolo, nonostante sia un animale dalla grande mole. La produzione di latte è buona, ma inferiore a quella della Bruna.
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Ph: Caseificio di Primiero
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La Grigia Alpina, agile e intraprendente
La terza e ultima razza che si trova in Primiero è la Grigio Alpina, dal tipico mantello grigio-chiaro con sfumature più scure. La sua diffusione è piuttosto limitata, tanto che è considerata una razza in via di estinzione, tutelata dalla legislazione europea. È più piccola delle Bruna e della Pezzata Rossa e la sua produzione di latte è decisamente inferiore. È però un’ottima pascolatrice ed è la bovina che riesce ad arrampicarsi anche sui pendii più impervi, grazie alla sua destrezza e al suo ottimo equilibrio.
Una questione di carattere
La Bruna Italiana è un animale molto placido e tranquillo, soprattutto nel comportamento sociale. Stesso discorso per la Pezzata Rossa, che però è più curiosa, anche nei confronti dell’uomo, facendosi spesso largo nella mandria grazie alla sua mole. La Grigia Alpina invece tende a distinguersi perché, pur essendo piccola, ha un carattere molto forte, tiene testa alle bovine più grandi e non si lascia facilmente comandare.
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L’interazione con l’allevatore
I bovini, contrariamente a quanto può sembrare a chi non è pratico di stalle, sono molto sensibili alle “coccole” e si affezionano facilmente all’allevatore. Ci sono ovviamente animali più diffidenti, scontrosi o irrequieti, ma ogni buon allevatore sa sempre come prenderli. Nella composizione delle mandrie molti scelgono di avere una sola razza, tanto che le stalle miste sono la minoranza. In ogni caso le razze che si mescolano più facilmente sono la Bruna e la Pezzata Rossa. Mentre chi ha le Grigie tende a tenere solo quelle, perché hanno sì un “caratterino” ma riescono a ottimizzare i foraggi più grossolani, resistono molto bene ai bruschi
cambi di temperatura e si adattano perfettamente alle difficili condizioni dell’allevamento di montagna.
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