Tutta l’estate per scoprire le meraviglie di Primiero e Vanoi
Del Primiero noi potremmo parlare per ore, anzi per giorni. Mentre voi, forse, non sapete neanche dove sia. Ma allora, perché non venite a scoprirlo di persona, il nostro bellissimo Primiero? Per farvi immaginare le meraviglie che vi aspettano abbiamo disegnato un programma di esperienze tutte da vivere, possibilmente già quest’estate. Ne abbiamo selezionate 11, situate a destra e a sinistra della statale 50 che dal Parco di Paneveggio scende giù fino a Monte Croce, al confine con il feltrino.
Il trekking del Cristo Pensante
Uno dei percorsi più famosi del Primiero è quello che porta sulla vetta del Monte Castellazzo. Qui c’è la statua in marmo del Cristo Pensante, che ci invita alla meditazione e alla contemplazione. La partenza è Baita Segantini, facilmente raggiungibile dal Passo Rolle. Il cammino si svolge in un contesto ambientale magnifico. Dalla cima si gode una vista privilegiata sulle Pale di San Martino, che si mostrano in tutta la loro imponenza, in particolare nel pomeriggio quando sono illuminate dal sole.
Il Parco naturale Paneveggio Pale di San Martino
Il Parco si basa sull’equilibrio tra uomo e natura. Per raggiungere questa armoniosa convivenza, il Parco si divide in riserve. Da quelle integrali come le Pale di San Martino, l’area di Colbricon e il Castellazzo, a quelle guidate, in cui le attività agro-silvo pastorali sono consentite nelle loro forme tradizionali: Val Canali, Calaita, Paneveggio, Valsorda. L’ambiente integro e colorato del Parco è dato dal verde intenso delle foreste secolari, quello più vivace dai prati, il rosa dalle Pale di San Martino, il rosso scuro dalle rocce del Lagorai, il blu dai laghi e il fulvo dal manto di caprioli e cervi.
I sentieri di malga Valcigolera
La Val Cigolera sale da San Martino di Castrozza verso la Catena del Lagorai. D’estate si può percorrere la strada forestale che parte dal campeggio Sass Maor e, seguedo i vari cartelli, raggiungere la Malga. La salita è percorribile senza difficoltà da escursionisti di medio livello, in circa un’ora e mezza. Oltre alla forestale si possono percorrere vari sentieri che attraversano i boschi: il sentiero Heidi, il Sentiero del Dahu (che collega alla Cabinovia Colbricon Express) il Sentiero della Pace, dall’Alpe Tognola, e il Sentiero del Cervo che risale da Malga Ces.
I laghetti di Colbricon
I laghetti di Colbricon si trovano all'interno del Parco Naturale Paneveggio. Immersi in un meraviglioso paesaggio di ginepri e rododendri, che in estate offrono il rosa delle loro fioriture, i laghetti si rivelano un punto panoramico d’eccezione, con ampie vedute sul Gruppo di Cima Bocche e sulle Pale di San Martino. Sono raggiungibili tramite una comoda passeggiata che parte dal passo Rolle, perfettamente segnalata e ben battuta, percorribile anche con passeggino modello cross.
La ferrata didattica, il recinto dei cervi e le malghe Fossernica
Siamo nel Vanoi, cuore verde del Trentino, dove potete vivere la vera atmosfera di montagna. Vicino a Canal San Bovo si trova la ferrata didattica Val di Scala. Più su, nei pressi di Caoria, vi aspetta una grande area faunistica in cui è possibile ammirare da vicino cervi e caprioli. Salendo in fondo alla valle, ai piedi del Lagorai, si trovano l’Agritur malga Fossernica di dentro e la malga Fossernica di fuori, dove alpeggiano le nostre mucche. Quest’ultima è presidio Slow Food per il Botìro di Primiero di malga.
L’Alpe Tognola e il parco Alpe delle Marmotte
L’Alpe Tognola è attraversata del sentiero delle Marmotte, un anello che dura circa un’ora e mezzo. Il sentiero offre una straordinaria vista panoramica sulle Pale di San Martino. Lungo il percorso si viene accompagnati dai fischi e dagli avvistamenti delle curiosissime marmotte. Altra grande attrazione della Tognola è il Parco Alpe delle Marmotte, un vero paradiso per i bambini, con scivoli, altalene, reti su cui arrampicarsi, pedane su cui mantenere l’equilibrio e cunicoli da esplorare inseguendo le avventure delle due marmotte protagoniste.
Il sentiero degli Abeti Giganti
Il Sentiero degli Abeti Giganti è un percorso che si svolge all'interno dei boschi, in un luogo straordinario e selvaggio, ricco di alberi centenari che con le loro altezze impressionanti sembrano arrivare fino al cielo. Abeti rossi, bianchi, ma anche faggi e tassi: sono da secoli guardiani silenziosi della Val Noana e da qualche anno sono divenuti gli indiscussi protagonisti di due percorsi magici e suggestivi, che permettono di addentrarsi in punta di piedi nel cuore del bosco, scoprirne le atmosfere e assaporarne i silenzi.
I ponti tibetani del Primiero
L’acqua che scorre impetuosa, la sensazione di essere sospesi, l'adrenalina che sale, l’orizzonte che ondeggia: attraversare un ponte tibetano è un'emozione che regala brividi inattesi. In realtà sono passerelle realizzate con funi di acciaio saldamente ancorate al terreno e attraversabili in tutta sicurezza. Nella Valle del Primiero ce ne sono tre e il più alto raggiunge i 32 metri d'altezza. Sono il ponte sul Rio San Pietro lungo la Via Nova, il ponte Val de Riva in Val Noana e il ponte Val de la Vecia sulla ciclopedonale tra Siror e San Martino.
La Val Canali, villa Welsperg e il sentiero delle Muse Fedaie
Nei prati e nei boschi che circondano Villa Welsperg in Val Canali è stato realizzato un percorso attrezzato di 3,5 km che ci parla di biodiversità. Nelle aree di sosta si trovano informazioni e spunti, unificati da elementi simbolici ispirati alla mitologia greca. Da qui il nome “Le Muse fedaie”, che fa riferimento anche alle Fede - pecore nel dialetto locale - che un tempo venivano allevate nella valle. L'itinerario consente di camminare in contesti naturalistici ancora integri compiendo una breve, ma significativa escursione salutare per il corpo, la mente e lo spirito.
Altopiano delle Pale, cima Rosetta e ghiacciaio della Fradusta
L’Altopiano delle Pale è lungo circa 10 chilometri e largo 5 e si estende a una quota compresa tra i 2500 e i 2700 metri. La natura rocciosa di quest’incredibile ambiente, inserito per gran parte nel territorio del Parco, lascia senza parole. Memorabili le impressioni dello scrittore alpinista Dino Buzzati, il quale scrisse “Il deserto dei tartari” ispirandosi proprio all’Altopiano. Con un minimo di sforzo si può salire anche a cima Rosetta (2.743 m) e godersi panorami unici. Mentre con un po’ di impegno si può raggiungere quel che resta del famoso ghiacciaio della Fradusta.
Il giro delle malghe della Val Venegia
L’anello della Val Venegia è uno dei percorsi di trekking più rinomati e suggestivi delle Dolomiti. La sua notorietà viene sicuramente alimentata dallo stupendo scenario circostante. Dal Passo Rolle si raggiunge il Rifugio Capanna Cervino. Da qui, sempre con un tracciato molto facile, si arriva a Baita Segantini. Superata la Baita inizia una lunga e costante discesa attraverso la Val Venegia che porta a Malga Venegiota, poi a Malga Venegia e quindi, dopo una tranquilla salita, fino a Malga Juribello. Da quest’ultima si torna al punto di partenza.
Nei prossimi articoli scopriremo nuovi tesori del nostro territorio, legati alla sua storia e alla sua cultura. Continuate a seguirci sul nostro blog e, se ancora non l’avete fatto, iscrivetevi alla nostra newsletter per ricevere aggiornamenti sulle offerte e su tutte le esperienze legate al Caseificio di Primiero!
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