Il “tesoro” di Primiero: 100% dell’energia da fonti rinnovabili
Sono passati poco più di vent’anni da quando gli ultimi testimoni di un tempo molto lontano ricordavano, con l’emozione ancora viva negli occhi, l’accensione delle prime lampadine nelle piazze dei paesi. Succedeva un po’ ovunque in Italia. A partire dagli anni ’80 dell’Ottocento le grandi città erano passate dall’illuminazione a gas a quella elettrica, mentre nel resto del paese, e soprattutto nei centri minori, si procedeva molto più lentamente, man mano che la rete si espandeva. Era l’epoca delle prime centrali idroelettriche. L’epoca in cui un angolo sperduto del Trentino, con un anticipo di oltre cent’anni rispetto all’attualissimo tema della transizione ecologica, inaugurava le premesse della propria completa indipendenza da fonti energetiche esterne. Quell’angolo era il territorio di Primiero.
Una prima scelta: l’acqua.
Ben 120 anni fa!
Nella cultura di montagna sapersi arrangiare è fondamentale, tanto quanto lo è l’esser pronti ad aiutarsi l’un con l’altro, quando ce n’è bisogno. Autonomia e solidarietà sono due parole chiave della cultura di valle. E questo ci aiuta a capire come sia stato possibile, in quel lontano 1902, che una comunità montana decidesse di costruire nel proprio piccolo territorio ben due dighe. Acquistare energia voleva dire impegnare
risorse economiche e per il Primiero, che era povero e viveva di un’economia di sussistenza, sarebbe stato molto impegnativo. Forse troppo. Fu così che da una necessità nacque una virtù. La comunità della valle imparò già allora a utilizzare le ricchezze naturali del territorio. Il che voleva dire, innanzitutto, acqua. Venne costituita la prima società elettrica consorziale di Primiero e vennero realizzate le prime centrali. La produzione di energia, da necessità di approvvigionamento, divenne opportunità di vendita e di guadagno.
Una nuova scelta,
in tempi più recenti: il legno.
Ma c’è un’altra grande risorsa di cui il territorio di Primiero è particolarmente ricco. Sono le foreste. Come tutti sappiamo la loro estensione è percentualmente molto ampia e questo non dipende solo da una condizione naturale. Il merito, una volta tanto, è dell’uomo e delle tradizioni che qui, come in molte altre valli del Trentino, ne aiutano la conservazione. Stiamo parlando delle antiche regole, tutt’ora in vigore, che
mantengono di proprietà pubblica, e cioè comunale, buona parte dei boschi, dei pascoli e delle aree improduttive situate in quota. I Comuni della Comunità di Primiero e Vanoi sono infatti costantemente impegnati nello studio e nel monitoraggio delle proprie quote di foresta e ogni 10 anni approvano un Piano di Assestamento Forestale che definisce abbattimenti, rimboschimenti, pulizia del sottobosco ecc. Ed è da qui che in tempi abbastanza recenti è nata la seconda grande fonte rinnovabile di Primiero: il legno.
Niente più caldaie,
niente più idrocarburi.
Il nostro legno ha molti sbocchi di mercato: dalla produzione di mobili e infissi alla carpenteria industriale, dalla produzione di strumenti musicali alle sculture della tradizione locale ecc. Gli scarti di lavorazione delle segherie invece, così come gli scarti della pulizia dei boschi, hanno sempre avuto un costo di smaltimento e non sono mai stati considerati una risorsa. Questo fintanto che la nostra comunità è riuscita a mettere
in atto un progetto veramente innovativo, per gli anni in cui è nato: il teleriscaldamento esteso a tutta la valle. A partire dagli anni 2000 la quasi totalità degli edifici (abitazioni, hotel, ristoranti, scuole, uffici, stalle, strutture sportive ecc.) ha potuto eliminare le caldaie per collegarsi a un unico impianto centralizzato costituito da 2 centrali termiche a biomassa alimentate con materiale ligneo reperito entro un raggio di 70 km (senza quindi impronta di carbonio dovuta al trasporto). La prima centrale, realizzata nel 2001, si trova a San Martino di Castrozza, la seconda, avviata nel 2010, è nel fondovalle di Primiero. È un risultato eccezionale, al quale si è aggiunto il fatto che anche l’impatto visivo è pressoché nullo: in Primiero infatti sia l’impianto di teleriscaldamento che la distribuzione di elettricità sono completamente interrati.
Energia che diventa
opportunità di guadagno.
Casomai le parole non bastassero, eccovi serviti un po’ di dati. Oggi, attraverso i suoi 17 impianti idroelettrici, la Comunità di Primiero eroga la bellezza di 450 milioni di kilowattora all'anno! Si tratta di dieci volte il fabbisogno locale, il che significa che ogni anno vengono venduti alla rete elettrica nazionale circa 400 milioni di kilowattora, portando a ognuno dei comuni una bella dote. Parte di questa va nei rispettivi bilanci
e la restante parte va a finanziare nuovi progetti che rafforzano la sostenibilità. Sul fronte invece del teleriscaldamento, la produzione annua locale è di 80 gigawattora termici all’anno, sufficienti a riscaldare il 90% di tutti gli edifici.
Essere green è lo spirito di Primiero.
Quando dunque sentite parlare di Primiero come di un’area a forte vocazione “green”, sappiate che non è una moda o una conveniente scelta d’immagine. Tutt’altro. Qui si ragiona in termini di sostenibilità da quando questa parola ancora non esisteva. E se oggi esiste il marchio GreenWay Primiero è perché abbiamo tutte le carte in regola per metterlo in atto. GreenWay Primiero è veramente il nostro modo di vivere attuale. È lo stile di vita, e di economia, che l'intera comunità di San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi ha scelto di attuare per promuovere il territorio ai vertici dell'eccellenza ambientale. Aderire a questo progetto ci entusiasma, perché ci impegna a mettere in campo progetti innovativi nel campo energetico, nella riduzione del combustibile fossile, nella mobilità e nella cura del paesaggio. Ma soprattutto ci impegna a migliorare la qualità della vita: quella nostra e quella di tutti i nostri ospiti.
Gli effetti pratici
delle nostre scelte green.
Vi starete sicuramente domandando quali possano essere, in pratica, gli effetti delle nostre scelte green. Torniamo a darvi qualche numero: 82% la percentuale di raccolta differenziata su tutto il territorio, 16 le colonnine di ricarica pubblica dei veicoli elettrici; 23 gli impianti di risalita alimentati da energia idroelettrica; 98% la percentuale di utenze che a San Martino di Castrozza utilizzano l’energia prodotta da biomassa; 5 le ciclostazioni di bike sharing GreenWay
Bike con 24 mountain bike elettriche con pedalata assistita; 270.000 le tonnellate di CO2 che nell’arco dell’anno non finiscono nell’aria; 88.000 le tonnellate equivalenti di petrolio TEP risparmiate in un anno. Se poi scegliete un hotel o un ristorante GreenWay Primiero aderente all’iniziativa “Le Dolomiti ti riCARicano” potete ricaricare l’auto comodamente presso la struttura. Comodo no?
Ebbene sì, come già avevamo scritto su questo blog nell’articolo del 9.5.22, siamo un’eccellenza ambientale. Ne siamo fieri, certo, ma l’ultima cosa che ci passa per la mente è di farci belli con i traguardi raggiunti, perché l’impegno che ci siamo assunti comporta un lavoro continuo. Un po’ come quello che richiede una stalla. L’ambiente, in fondo, è come un essere vivente. Se non lo curi, se non lo alimenti, se non lo difendi… lo perdi. E questo non ce lo dobbiamo mai dimenticare, né qui nel Primiero né altrove nel mondo.
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