Trentingrana e Trentodoc, perfetto abbinamento di due eccellenze trentine

Quando noi italiani ci mettiamo a tavola, parliamo subito di cibo. E non parliamo solo di quello che stiamo mangiando. No, parliamo di tutto ciò che ha reso memorabili altre mense alle quali ci siamo seduti. Pare che sia una nostra caratteristica culturale: amiamo parlare di cibo e, forse anche per questo, i nostri piatti sono famosi in tutto il mondo. Noi trentini non siamo da meno, anche perché nel nostro territorio nascono due eccellenze enogastronomiche, ambedue con un nome inconfondibilmente trentino e apprezzate a livello globale. Sono il Trentingrana e il Trentodoc.

Breve storia del Trentodoc

Il Trentodoc è uno dei simboli della qualità enologica trentina e rappresenta la prima Denominazione di Origine Controllata italiana riservata esclusivamente a vini spumanti ottenuti con il metodo classico. La sua storia risale agli inizi del Novecento, quando Giulio Ferrari introdusse in Trentino le tecniche di vinificazione apprese in Francia, intuendo il potenziale delle varietà Chardonnay e Pinot Nero coltivate nelle vallate trentine. Nel 1993 nasce il marchio collettivo, pensato per garantire e promuovere la qualità e l’autenticità di questi spumanti unici. A oggi, il Trentodoc è riconosciuto a livello internazionale come uno dei migliori vini spumanti metodo classico al mondo. I vigneti si sviluppano su terreni che vanno dai 200 ai 900 metri di altitudine, spesso su pendii terrazzati. Una condizione questa che dona alle uve una straordinaria freschezza e un’acidità naturale ideale per la spumantizzazione.

Scopriamo cos’è il metodo classico

Il metodo classico è una lavorazione meticolosa, che si caratterizza per tre aspetti fondamentali: 1. la raccolta manuale delle uve, principalmente Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco e Pinot Meunier; 2. la seconda fermentazione in bottiglia, durante la quale il vino acquisisce la sua caratteristica effervescenza; 3. la lunga maturazione sui lieviti, che può durare da 15 mesi a oltre 10 anni per le riserve. Questo processo conferisce al vino complessità, finezza e un perlage elegante. Secondo gli esperti di bollicine, il Trentodoc si distingue per queste specifiche qualità:

Freschezza ed eleganza: un equilibrio perfetto tra acidità e morbidezza.

Perlage fine e persistente: segno di qualità e cura nella produzione.

Aromi complessi: al naso si percepiscono note di crosta di pane, mandorle tostate, frutta fresca e talvolta sentori floreali o minerali, a seconda della tipologia.

La scelta degli abbinamenti

Trentingrana e Trentodoc sembrano nati per stare insieme, grazie alla perfetta armonia tra sapidità e freschezza. Il Trentingrana, che ha note di frutta secca e latte, si abbina in base alla stagionatura: un formaggio giovane si accosta meglio ai Trentodoc più freschi e fruttati, mentre le stagionature avanzate trovano il massimo equilibrio con riserve più complesse e strutturate. L’acidità elegante del Trentodoc pulisce inoltre il palato, esaltando i sapori del formaggio.

Le occasioni per apprezzare questo binomio

Trentingrana e Trentodoc sono due alleati ideali in tutte le occasioni che esaltano la convivialità con un giusto tocco di classe. La situazione ottimale sono gli aperitivi eleganti, dove l’abbinamento bollicine e pienezza di gusto sorprende sempre  tutti gli ospiti. Il loro abbinamento si presta poi molto bene per cene raffinate, accompagnando antipasti, primi delicati o taglieri di eccellenze locali. Immancabile la loro presenza in eventi tematici o degustazioni a tema, dove regalano momenti di autentico piacere per i palati più esigenti.

Concludiamo con un’affermazione che potrà sembrare un po’ ardita: l’abbinamento di Trentingrana e Trentodoc non è solo un abbinamento tra un formaggio e uno spumante… È molto di più. È la massima espressione della cultura e della tradizione enogastronomica trentina, un binomio eccezionale che celebra il legame indissolubile tra uomo e territorio.